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2025, ARO
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Quando è nato l'alpinismo? È stato veramente inventato alla fine del Settecento? Possibile che la gente di montagna avesse bisogno dei cittadini per esplorare un territorio che conosceva così bene? In questa recensione uscita su ARO nel 2025 discuto la narrazione riparativa di Zannini e, pur apprezzandone lo sforzo e il valore scientifico, spiego perché c'è un senso in cui l'alpinismo può essere ragionevolmente considerato un'invenzione moderna.
Cultura del lavoro e conflitto industriale al Nuovo …, 2000
"Corpi al lvoro", a cura di A.Casellato e G.Zazzara, Venezia, Ediz. Ca' Foscari, 2015, pp. 9-30, 2015
The professionalisation of mountaineering related to the use of the body can be explained in two ways. The first one deals with the birth and development of the mountain guides. This specific occupation, raised during the 19th century, codifies the ludic activity of the body as a proper job. The second one is related to the creation of an élite of indipendent professionals, experts of high mountain paths (20th century). In both cases, the professionalisation of the use of the body occurs paradoxically through the voluntary exposure to the risks, as opposed to what usually take place in the labour market and in the logic of the security terms, which characterise the individual and collective life of the advanced knowledge societies. Sommario 1. Il carattere paradigmatico dell'alpinismo. -2. L'andar per monti fra passatempo e lavoro. -3. Alle origini dell'alpinismo come lavoro. -4. L'alpinismo come lavoro: il paradosso del rischio e della fatica cercati. -5. Per concludere provvisoriamente sullo sforzo inutile.
in Riccardo Cerri (a cura di), 'Patria, scienza e montagna negli anni risorgimentali: una prospettiva valsesiana', Atti del convegno di Varallo del 16 ottobre 2010, Magenta, Zeisciu Centro Studi, 2011, pp. 99-131
La sicurezza esiste -disse Pablo -Anche nel pericolo, c'è la sicurezza che viene dal conoscere quali sono i rischi da correre [Hemingway 1940, p. 280] … secondo un mio vecchio chiodo l'alpinismo è cultura, è attività perfetta dell'uomo, dove l'uomo è uguale a Dio, perché è l'unica dove conoscere e fare sono una cosa sola … [Mila 1992, p. 17] Studi sulla formazione,
LA MONTAGNA ATTRAVERSATA, 2009
La montagna attraversata 7 Relazione introduttiva al Convegno MAURO SPOTORNO Costruzione e rappresentazione del paesaggio 13 Prima sessione I SEGNI IMPRESSI NEL PAESAGGIO DELLE ALPI OCCIDENTALI DAL TRANSITO LEGATO ALLE MANIFESTAZIONI DELLA FEDE E DELLA RELIGIOSITÀ 19 GIUSEPPE ANFOSSI Le processioni ai santuari e altre processioni come manifestazioni di fede nelle nostre montagne 21 EZIO EMERICO GERBORE La via francigena: una grande via per l'Europa 25 ENRICO MASSONE Storia, arte e devozione nei monti del Nord-Ovest 29 JEAN PIERRE VOUTAZ Passage et offrande, vie et prière. Fragments d'histoire du Grand-Saint-Bernard 35 Seconda sessione I SEGNI IMPRESSI NEL PAESAGGIO DELLE ALPI OCCIDENTALI DAL TRANSITO COMMERCIALE E TURISTICO 45 AURELIANO BERTONE Genti transalpine in Valsusa tra V e IV millennio a.C. Strategie di scambio 47 ROBERTO FANTONI, ATTILIO FERLA, ADRIANO NEGRO, ENRICO ZANOLETTI 1630, Colle di Valdobbia: una via per la peste 54 AUGUSTA VITTORIA CERRUTI La frequentazione commerciale dei valichi alpini valdostani in età feudale 69 FABRIZIO BARTALETTI Turismo e valichi alpini 73 Terza sessione I SEGNI IMPRESSI NEL PAESAGGIO DELLE ALPI OCCIDENTALI DALLE FUNZIONI DI CONTROLLO POLITICO E MILITARE 81 MASSIMO QUAINI Dalla montagna attraversata alla montagna pensata dalla geografia. Il ruolo dei geografi militari fra Sette e primo Ottocento 83 LUISA ROSSI Un episodio rilevante nella storia della cartografia della montagna: la missione dei topografi francesi nel Moncenisio (1812-13) 97 JOSEPH GABRIEL RIVOLIN Una fortezza di frontiera: i mille e più anni della rocca di Bard 105 7 LA MONTAGNA ATTRAVERSATA Il Convegno "La Montagna attraversata: pellegrini, soldati e mercanti", si inserisce in un ciclo di eventi organizzati dal 1987 dal Comitato Scientifico Ligure Piemontese Valdostano con cadenza annuale o biennale (SPOTORNO, questo volume, pp. 13-16). Il convegno, che si è svolto a Bard il 16 e 17 settembre 2006, era strutturato in tre sessioni, in cui sono state presentate complessivamente diciotto relazioni: M. Spotorno: Relazione d'apertura Prima sessione: I segni impressi nel paesaggio delle Alpi occidentali dal transito legato alle manifestazioni della fede e della religiosità. G. Anfossi: Le processioni e le loro mete -croci, cappelle, oratori -come manifestazione di fede sulle nostre montagne E. Gerbore: La via francigena: una grande via per l'Europa B. Bellino: Esuli e soldati valdesi nel Seicento (La fuga ed il rientro dei valdesi dalle valli pinerolesi) E. Massone: I pellegrinaggi ai Sacri Monti C. Minelli: Un esempio di pellegrinaggio attraverso le Alpi: la processione di Fontanemoire a Oropa J.P. Voutaz: Passage et offrande, vie et prière. Fragments d'histoire du Grand-Saint-Bernard Seconda sessione: I segni impressi nel paesaggio delle Alpi occidentali dal transito commerciale e turistico A. Bertone: Genti transalpine in Valsusa tra V e IV millennio a.C. Strategie di scambio. C. Astengo: Viaggiatori, carte stradali e valichi alpini dalla fine dell'Impero romano all'inizio dell'Età moderna N. Vassallo: La viabilità alpina in età moderna: il valico del Moncenisio nella documentazione e nelle testimonianze dei viaggiatori R. Fantoni, A. Ferla, A. Negro, E. Zanoletti: 1630, Colle di Valdobbia: una via per la peste A. V. Cerruti: La frequentazione commerciale dei valichi alpini valdostani in età feudale F. Bartaletti: Turismo e valichi alpini Terza sessione: I segni impressi nel paesaggio delle Alpi occidentali dalle funzioni di controllo politico e militare. M. Quaini: La percezione della montagna alpina negli ingegneri geografi militari di età napoleonica M.L. Rossi: Un episodio rilevante nella storia della cartografia della montagna: la missione dei topografi francesi nel Moncenisio (1812-13) C. Natta Solari: Un caso emblematico di controllo fortificato: il Forte d'Exilles J. Rivolin: Una fortezza di frontiera: i mille e più anni della rocca di Bard G. Crespi: Colli alternativi dellaValle d'Aosta: attraversamenti militari negli ultimi secoli A distanza di quattro anni il Comitato Scientifico Ligure Piemontese ha deciso di raccogliere in un volume gli articoli inviati da undici dei diciotto relatori, che offrono un'ampia panoramica dei segni lasciati dall'attraversamento della montagna. Le sessioni del convegno sono state dedicate ai tre protagonisti dell'attraversamento della montagna, individuati nel sottotitolo del convegno, a sua volta mutuato dal titolo di un saggio pubblicato da Marina Gazzini nel 2002 sulla Rivista del sito Reti Medievali (http://fermi.univr.it/rm/rivista/saggi/Gazzini.htm) (Gli utenti della strada: mercanti, pellegrini, militari). Il primo gruppo di comunicazioni descrive i segni impressi dal transito legato alle manifestazioni della fede e della religiosità. I percorsi dei pellegrini sono analizzati in ambito locale (ANFOSSI, pp. 21-24; MASSONE, pp. 29-34) o su scala transnazionale (GERBORE, pp. 25-27). L'ultima relazione di questa sessione è invece dedicata al presidio da parte di enti ecclesiastici di uno dei principali luoghi di transito, il Gran Sana Bernardo (VOUTAZ, pp. 35-42). Il secondo blocco di comunicazioni è rivolto invece ai segni lasciati dal transito commerciale e turistico. L'utilizzo di valichi e assi viari transalpini sin dall'antichità è esemplificato attraverso l'analisi delle strategie di scambio praticate in Valsusa sino dal V millennio a.C. (BERTONE, pp. 47-53). La continuità del transito in età feudale per i valichi valdostani è affrontata da CERRUTI (pp. 69-72). Attraverso i valichi alpini i mercanti portavano soldi, merci e ricordi; ma nel 1630 attraverso il Colle di Valdobbia, senza BIBLIOGRAFIA P. CLAVAL, Epistémologie de la géographie,
in Riccardo Cerri e Laura Osella Crevaroli, 'The Queen of the Alps. Girovagando a sud del Monte Rosa. Escursionisti, alpinisti e turisti inglesi dell'Ottocento in Valsesia e dintorni', Magenta, Edizioni Zeisciu, 1998, pp. 2-27
La montagna attraversata 7 Relazione introduttiva al Convegno MAURO SPOTORNO Costruzione e rappresentazione del paesaggio 13 Prima sessione I SEGNI IMPRESSI NEL PAESAGGIO DELLE ALPI OCCIDENTALI DAL TRANSITO LEGATO ALLE MANIFESTAZIONI DELLA FEDE E DELLA RELIGIOSITÀ 19 GIUSEPPE ANFOSSI Le processioni ai santuari e altre processioni come manifestazioni di fede nelle nostre montagne 21 EZIO EMERICO GERBORE La via francigena: una grande via per l'Europa 25 ENRICO MASSONE Storia, arte e devozione nei monti del Nord-Ovest 29 JEAN PIERRE VOUTAZ Passage et offrande, vie et prière. Fragments d'histoire du Grand-Saint-Bernard 35 Seconda sessione I SEGNI IMPRESSI NEL PAESAGGIO DELLE ALPI OCCIDENTALI DAL TRANSITO COMMERCIALE E TURISTICO 45 AURELIANO BERTONE Genti transalpine in Valsusa tra V e IV millennio a.C. Strategie di scambio 47 ROBERTO FANTONI, ATTILIO FERLA, ADRIANO NEGRO, ENRICO ZANOLETTI 1630, Colle di Valdobbia: una via per la peste 54 AUGUSTA VITTORIA CERRUTI La frequentazione commerciale dei valichi alpini valdostani in età feudale 69 FABRIZIO BARTALETTI Turismo e valichi alpini 73 Terza sessione I SEGNI IMPRESSI NEL PAESAGGIO DELLE ALPI OCCIDENTALI DALLE FUNZIONI DI CONTROLLO POLITICO E MILITARE 81 MASSIMO QUAINI Dalla montagna attraversata alla montagna pensata dalla geografia. Il ruolo dei geografi militari fra Sette e primo Ottocento 83 LUISA ROSSI Un episodio rilevante nella storia della cartografia della montagna: la missione dei topografi francesi nel Moncenisio (1812-13) 97 JOSEPH GABRIEL RIVOLIN Una fortezza di frontiera: i mille e più anni della rocca di Bard 105 7 LA MONTAGNA ATTRAVERSATA Il Convegno "La Montagna attraversata: pellegrini, soldati e mercanti", si inserisce in un ciclo di eventi organizzati dal 1987 dal Comitato Scientifico Ligure Piemontese Valdostano con cadenza annuale o biennale (SPOTORNO, questo volume, pp. 13-16). Il convegno, che si è svolto a Bard il 16 e 17 settembre 2006, era strutturato in tre sessioni, in cui sono state presentate complessivamente diciotto relazioni: M. Spotorno: Relazione d'apertura Prima sessione: I segni impressi nel paesaggio delle Alpi occidentali dal transito legato alle manifestazioni della fede e della religiosità. G. Anfossi: Le processioni e le loro mete -croci, cappelle, oratori -come manifestazione di fede sulle nostre montagne E. Gerbore: La via francigena: una grande via per l'Europa B. Bellino: Esuli e soldati valdesi nel Seicento (La fuga ed il rientro dei valdesi dalle valli pinerolesi) E. Massone: I pellegrinaggi ai Sacri Monti C. Minelli: Un esempio di pellegrinaggio attraverso le Alpi: la processione di Fontanemoire a Oropa J.P. Voutaz: Passage et offrande, vie et prière. Fragments d'histoire du Grand-Saint-Bernard Seconda sessione: I segni impressi nel paesaggio delle Alpi occidentali dal transito commerciale e turistico A. Bertone: Genti transalpine in Valsusa tra V e IV millennio a.C. Strategie di scambio. C. Astengo: Viaggiatori, carte stradali e valichi alpini dalla fine dell'Impero romano all'inizio dell'Età moderna N. Vassallo: La viabilità alpina in età moderna: il valico del Moncenisio nella documentazione e nelle testimonianze dei viaggiatori R. Fantoni, A. Ferla, A. Negro, E. Zanoletti: 1630, Colle di Valdobbia: una via per la peste A. V. Cerruti: La frequentazione commerciale dei valichi alpini valdostani in età feudale F. Bartaletti: Turismo e valichi alpini Terza sessione: I segni impressi nel paesaggio delle Alpi occidentali dalle funzioni di controllo politico e militare. M. Quaini: La percezione della montagna alpina negli ingegneri geografi militari di età napoleonica M.L. Rossi: Un episodio rilevante nella storia della cartografia della montagna: la missione dei topografi francesi nel Moncenisio (1812-13) C. Natta Solari: Un caso emblematico di controllo fortificato: il Forte d'Exilles J. Rivolin: Una fortezza di frontiera: i mille e più anni della rocca di Bard G. Crespi: Colli alternativi dellaValle d'Aosta: attraversamenti militari negli ultimi secoli A distanza di quattro anni il Comitato Scientifico Ligure Piemontese ha deciso di raccogliere in un volume gli articoli inviati da undici dei diciotto relatori, che offrono un'ampia panoramica dei segni lasciati dall'attraversamento della montagna. Le sessioni del convegno sono state dedicate ai tre protagonisti dell'attraversamento della montagna, individuati nel sottotitolo del convegno, a sua volta mutuato dal titolo di un saggio pubblicato da Marina Gazzini nel 2002 sulla Rivista del sito Reti Medievali (http://fermi.univr.it/rm/rivista/saggi/Gazzini.htm) (Gli utenti della strada: mercanti, pellegrini, militari). Il primo gruppo di comunicazioni descrive i segni impressi dal transito legato alle manifestazioni della fede e della religiosità. I percorsi dei pellegrini sono analizzati in ambito locale (ANFOSSI, pp. 21-24; MASSONE, pp. 29-34) o su scala transnazionale (GERBORE, pp. 25-27). L'ultima relazione di questa sessione è invece dedicata al presidio da parte di enti ecclesiastici di uno dei principali luoghi di transito, il Gran Sana Bernardo (VOUTAZ, pp. 35-42). Il secondo blocco di comunicazioni è rivolto invece ai segni lasciati dal transito commerciale e turistico. L'utilizzo di valichi e assi viari transalpini sin dall'antichità è esemplificato attraverso l'analisi delle strategie di scambio praticate in Valsusa sino dal V millennio a.C. (BERTONE, pp. 47-53). La continuità del transito in età feudale per i valichi valdostani è affrontata da CERRUTI (pp. 69-72). Attraverso i valichi alpini i mercanti portavano soldi, merci e ricordi; ma nel 1630 attraverso il Colle di Valdobbia, senza BIBLIOGRAFIA P. CLAVAL, Epistémologie de la géographie,
Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia, XXXVI, 2 (2024), 2024
Diversi appuntamenti, tra 2023 e 2024, hanno posto enfasi sul 450° anniversario della celebre salita del militare Francesco De Marchi al Gran Sasso d’Italia, compiuta nel 1573. Sulla scia dell’importanza rivestita da tale ricorrenza nell’opinione pubblica variamente interessata alle tematiche di montagna, si intende operare una riflessione su nuove luci e ombre persistenti attorno alla scalata del militare, interrogativi che accompagnano una pagina affascinante di letteratura di viaggio e si legano a questioni nodali nello studio della scoperta geografica dell’Appennino.
Atti del seminario Ascoltare il lavoro (Venezia, 9-10 maggio 2013), Edizioni Ca' Foscari, Venezia 2015
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Oltre il paesaggio. I luoghi tra estetica e geofilosofia, Arianna, Bologna 2002, 2002
Il Presente e la Storia, 2021
Storia e Futuro, 2021
Caravaggi L. (a cura di), La montagna resiliente. Sicurezza, coesione e vitalità nella ricostruzione dei territori abruzzesi, Quodlibet, Macerata 2014, pp. 382‐390
2017
Annali di Studi Religiosi, 2018
Annali di Studi Religiosi, 2018
Gli interessi storici di Quintino Sella: spigolature dalla Miscellanea Sella della Biblioteca Civica di Biella , 2017
Spazi dell'assenza -memoria rimossa, in Il paesaggio alpino incontra la cultura. Patrimonio culturale e paesaggio per un nuovo turismo alpino 2021, 2021
Perrone Paolo, 2016